Tettoie: descrizione e definizione
Nell’immaginario collettivo si usa il termine generico “tettoia” per intendere una qualsiasi tipologia di copertura dagli agenti atmosferici, situata all’esterno di un’abitazione.
In realtà la definizione non è sempre corretta, perché ci sono alcune caratteristiche che fanno differire, per esempio, le tettoie dai pergolati, dai gazebo, dalle verande o dai carport. L’unico sinonimo corretto che si può usare per “tettoia” è il termine “pensilina“.
Ma che cos’è una tettoia? Per tettoia o pensilina si intende una struttura leggera addossata alla parete di casa (normalmente come copri porta o finestra) priva di colonne reggenti. Per questo motivo si limita a una sporgenza che normalmente non supera i 150 cm.
Differenze tra tettoia, gazebo, veranda, pergolato, carport
Nello specifico, le varie coperture da esterni possono essere definite in questo modo:
- Pergolati: in questo caso invece parliamo di una struttura addossata alla parete di casa sorretta da pilastri con due o più aperture perimetrali. Il pergolato, in accordo alle normative vigenti, può fungere solo da schermatura solare e non come riparo dall’acqua piovana, salvo che la copertura sia retrattile. Dunque la copertura deve essere rimovibile e solo di un certo tipo, per non essere considerato un abuso edilizio.
- Gazebo: con questo termine si indica una struttura autoportante, quindi non addossata all’abitazione, solitamente dedicata al giardino, che poggia l’intero peso sulle colonne per tutto il perimetro. Come per verande e pergolati deve rispettare le normative relative alle tipologie di coperture consentite (es: OK alle canne di bamboo o alle tende in pvc ritraibili; NO ai teli fissi in pvc impermeabile o al legno con guaina e coppi).
- Verande: le verande sono pergolati con anche le chiusure perimetrali. Anche le verande dotate di vetrate apribili sono da considerare strutture fisse. Devono rispettare dunque i limiti imposti sia sulle coperture sia sulle chiusure perimetrali (es: NO a muretti o finestre scorrevoli; OK frangivento o grigliato con fori aperti).
- Carport: comunemente dette “tettoie per auto”, i carport sono una struttura aperta su due o più lati, addossati o autoportanti, progettati per offrire riparo dagli agenti atmosferici ad automobili o altri veicoli. Anche in questo caso le coperture non possono essere fisse.
Tipologie di tettoie
Il distinguo tra la tettoia e gli altri tipi di copertura per esterno può essere approfondito con altri termini molto frequenti, usati per classificare varie tipologie di tettoie. Anche in questo caso un elenco può tornarci molto utile:
- Tettoie addossate: si tratta semplicemente di un sinonimo per indicare i pergolati, ovvero, come visto sopra, le coperture esterne che sono ancorate a una parete dell’abitazione e poggiano a terra con due pilastri nella parte spiovente.
- Tettoie a sbalzo: indicano le tettoie o pensiline nella loro accezione corretta. Quindi la copertura è addossata alla parete dell’abitazione, ma mancano i pilastri di appoggio a terra. In questo tipo di tettoia il peso della struttura viene indirizzato sempre sulla parete di casa, attraverso una serie di travi inclinate (dette anche mensole), montate sotto la falda coperta.
- Tettoia a singola e doppia falda: in una tettoia il piano inclinato che funge da copertura viene comunemente denominato “falda”. Viene chiaramente realizzato con l’inclinazione affinché gli agenti atmosferici come pioggia e neve scivolino verso terra, non ristagnando sulla tettoia. Quando vi è un solo piano inclinato viene detta tettoia a una falda. Se invece i piani inclinati sono due, come i classici tetti a spiovente delle case nelle zone d’altura, la tettoia si definisce a due falde.
Dove costruire una tettoia
Tra i motivi principali che possono portare alla costruzione di una tettoia quello più ovvio riguarda il riparo dell’area sottostante l’ingresso.
Dunque molto spesso troveremo pensiline o tettoie sulle finestre che danno su terrazzi o giardini, per proteggere la zona di entrata dalle intemperie o dai raggi del sole.
Le tettoie in legno sono utili anche sopra le porte d’ingresso, perché costituiscono un riparo essenziale non solo per chi bussa alla nostra porta, ma anche per noi e il nostro apposito zerbino, dove potersi asciugare i piedi prima di entrare in casa.
Dove possibile si può installare anche una tettoia sotto un balcone, in modo da poter usufruire del cortile sottostante anche in giornate piovose.
Tettoia: normativa, permessi e definizione urbanistica
Installare una tettoia dal punto di vista pratico è molto semplice, ma anche in ambito burocratico non ci sono le limitazioni previste per le altre strutture da esterni.
Non tutti sanno infatti che per legge le tettoie o pensiline si possono realizzare senza alcun permesso comunale a patto che si rispettino le misure di sporgenza massima indicate dal proprio comune.
Per conoscere le normative basta telefonare all’ufficio tecnico del comune di residenza (sono circa 8000 le norme legate alla costruzione di strutture a uso abitativo).
Gli unici vincoli possono derivare dall’eventuale diniego del condominio. Ecco perché diventa importante rispettare i materiali e i colori indicati dal condominio stesso.
In linea di massima tutto ciò che è fisso prevede un permesso (in alcuni comuni è necessario anche il parere positivo della Sovrintendenza), mentre per le coperture rimovibili non ci sono problemi.
Va da sé, quindi, che per costruire una tettoia in legno solitamente non occorrono la concessioni edilizie, ma basta una normale SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività) o CIL (Comunicazione Inizio Lavori).
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